Auspici e propositi per l’Italia in vista dell’anno appena iniziato.
Siamo appena entrati nella seconda decade del millennio e, senza troppe esitazioni, possiamo affermare che il 2019 è stato pieno di importanti eventi, sia a livello globale che, più in piccolo, in Italia. Il 2020 appena sopraggiunto, celebrato qui a Bologna col rogo del tradizionale vecchione, dovrà però fare i conti con un’eredità non da poco dell’anno a cui è succeduto.
A livello politico la transizione dal primo governo giallo-verde “del cambiamento”, prima espressione del rinato centrodestra di questo decennio, all’esecutivo giallo-rosso ha certamente influenzato in larga parte il panorama d’opinione nazionale. Reddito di Cittadinanza, Quota 100, i Decreti Sicurezza e altre iniziative politiche prese durante la scorsa annata sono state accolte dai media in diverse maniere, sia positivamente che in modo più scettico, ma sempre con grande interesse e attenzione. Sono state molteplici le occasioni di dibattito e discussione, di scontro e indignazione, e sebbene di concreto non sia ancora stato fatto molto si sono aperti numerosi e interessanti questioni legate al nostro futuro.
Alla luce dei recentissimi dati e delle ultime stime statistiche dell’andamento italiano, è bene evidenziare alcuni fra gli imperativi che il nostro Paese dovrebbe porsi per migliorare.
Primo fra tutti gli auspici vi è quello che l’economia possa riprendersi da questa ormai ultradecennale stagnazione. Come emerso dalle rilevazioni dell’OCSE, conformi a tutte le cicliche previsioni pubblicate nel corso dell’anno 2019, l’Italia è il fanalino di coda degli stati dell’eurozona e dell’UE in generale. Lo 0,2 % di crescita del PIL reale registrata nel corso del 2019 è lo specchio di una nazione che fatica a stare al passo degli altri Stati.
A mantenere comunque positivo il bilancio della pur irrisoria crescita sono i consumi privati delle famiglie, sostenuti anche dal calo della disoccupazione, e le esportazioni in leggerissima crescita. Preoccupante e disarmante è però il continuo calo degli investimenti lordi in Italia, vera rampa di lancio su cui le istituzioni e la politica dovrebbero puntare. Ci si augura dunque che il prossimo anno non solo porti a un reale miglioramento della situazione economica, ma che finalmente, anche grazie a una forte spinta dai vertici, l’Italia impari a innovarsi. Alla base di questo mutamento non possono che esserci l’istruzione e l’educazione, motori principali del cambiamento e servizi su cui il nostro Paese dovrebbe investire con maggiore insistenza per un futuro migliore.
Altro auspicio che è doveroso farsi all’alba dell’anno nuovo riguarda proprio le istituzioni e i loro, o per meglio dire nostri, rappresentanti. Sì perché destra, sinistra e centro non contano assolutamente nulla e non hanno alcun reale significato quando, a sortirne gli effetti dei loro dissidi, è proprio il popolo, tutti i comuni cittadini. A colpi di scandali e accuse, denunce e querele, selfie su instagram e tweet ironici, i massimi rappresentanti delle cariche di Stato bisticciano e si stuzzicano. L’Italia “vivente” , quella vera, invece arranca. La gente comune fatica a ritagliarsi un proprio spazio di sicurezza, benessere e indipendenza e non sa nemmeno più bene chi biasimare. Lo scontro politico è sacrosanto, al pari del confronto e della critica, al fine di offrire opportunità sempre nuove ai cittadini. Ci si augura dunque che questa condizione “naturale” di dissenso non si appiani, ma si fondi sul rispetto e soprattutto sulla serietà, pilastri indispensabili al rilancio dell’Italia.
Infine, fra i tanti auspici che potremmo rivolgere a chi per noi fa le veci, dovremmo farne uno proprio rivolto a noi stessi, come singoli e come comunità. Il proposito che dovremmo far nostro e che dovremmo sforzarci di perseguire è quello di considerare le cose, di qualsiasi genere, da un punto di vista obiettivo e generale. Qualsiasi tipo di evento che, in maniera più o meno diretta, ci influenzi, meriterebbe di essere considerato in un’ ottica staccata dal classico “orticello”, ma in modo che coinvolga anche le conseguenze sugli altri. Ambiente, immigrazione, conflitti e tematiche di questo genere meriterebbero di essere approfondite e raccontate con maggiore attenzione, consapevolezza e sensibilità, senza fini di sensazionalismo passeggero che non aiuta a risolvere la situazione.
Per fare in modo che anche questa condizione cambi, ci si augura che tutti noi, al di fuori della nostra inesorabile quotidianità, riusciamo a dedicarci e interessarci a qualcosa con la dovuta attenzione e con i migliori scopi, al fine di dare un contributo reale al futuro che ci attende.
Vox Zerocinquantuno, 31 dicembre 2019
Foto: Cantieri Meticci, Facebook
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